Orto Botanico

 

ORTO BOTANICO: LA STORIA

L’orto botanico, realizzato a partire dal 1996 dall’lstituto Tecnico Commerciale e Geometri “Filippo Corridoni” con la collaborazione finanziaria della Provincia di Macerata e del comune di Civitanova Marche, si estende su una superficie di circa 7000 m2 e circonda l’edificio scolastico situato nella immediata periferia del centro storico di Civitanova Marche.

Il complesso scolastico è stato realizzato sul pendio di una collina in località Sabbioni, in sinistra idrografica del Fosso Castellaro, alla quota di circa 105 metri rispetto al livello del mare. Il sito, precedentemente costituito da campi coltivati in dolce declivio verso sud, è stato completamente sbancato per far posto alle costruzioni della scuola. I terreni su cui è stato realizzato l’orto botanico sono costituiti da materiale di riporto, variamente risistemato attorno alla scuola per rimodellarne la morfologia esterna, quindi come suolo è stato in gran parte riutilizzato quello originario, precedentemente accantonato nella fase di scavo.

Alcuni degli ulivi più vecchi presenti nel terreno, sono stati rimessi a dimora dopo la costruzione della scuola, permettendo una più veloce rinaturalizzazione del sito (ora sono presenti 40 esemplari). Purtroppo sono state anche utilizzate numerose essenze non autoctone, secondo i principi più comuni che vigono tuttora nell’arredo urbano e che prediligono l’utilizzo di specie esotiche “ornamentali”.

L’orto botanico è strutturato in aree che riproducono gli ambienti vegetazionali più significativi della Regione. Attualmente l’orto comprende 11 settori dove sono presenti complessivamente circa 140 specie:

Piantina Orto Botanico

A. AIUOLE CON PIANTE AROMATICHE E MEDICINALI

B. AREA DEGLI ALBERI

C. BOSCO DELLA SERIE CLIMACICA DEL CERRO (BOSCO MESOFILO)

D. BOSCO DELLA SERIE EDAFOXEROFILA DELLA ROVERELLA (BOSCO TERMOFILO)

E. BOSCO MESOIGROFILO (ZONA PIÙ FRESCA E UMIDA DELL’ORTO)

F. STAGNO E ZONA UMIDA (VEGETAZIONE RIPARIALE)

G. AIUOLA A SUBSTRATO SABBIOSO (SPECIE ALOFITE E PSAMMOFITE)

H. AREA DEGLI ARBUSTI DELLA MACCHIA MEDITERRANEA

I. POMETO

L. PALMETO

M. ZONA INGRESSO PRINCIPALE

 

ORTO BOTANICO: NOTE DI GEOLOGIA

Il sito è costituito dal versante meridionale della collina dei Cappuccini, nella sua estensione verso oriente, che funge da dorsale spartiacque tra il Fosso Castellaro e il Torrente Asola, due corsi d’acqua che scendono direttamente al mare nella zona nord dell’area urbana di Civitanova Marche. Dal punto di vista geologico la suddetta dorsale collinare è caratterizzata da rocce sedimentarie di origine marina, piuttosto recenti, costituite dalle sabbie e dai conglomerati sedimentatisi nel Pleistocene inferiore e medio (complesso sedimentario del Siciliano) in un ambiente marino di media profondità nel corso di un periodo di tempo compreso tra 781 e 300 mila anni fa circa. Successivamente si ebbe la definitiva emersione dell’intera area costiera.

Le sabbie, in genere regolarmente stratificate, di colore giallo, con lenti e intercalazioni di ghiaie, possono essere agevolmente osservate nei tagli della stradina che sale in cima alla collina, in prossimità della scuola stessa. Nel complesso tali depositi raggiungono uno spessore medio dell’ordine degli 80-100 metri e poggiano sopra terreni argillosi più antichi, di ambiente marino più profondo e distale, sedimentati nel corso del Pleistocene inferiore e del Pliocene superiore (1,8 milioni di anni fa). Il passaggio nella stratigrafia dalle argille sottilmente stratificate (più antiche) alle sabbie e alle ghiaie (più recenti) denota una lenta evoluzione dell’antico bacino marino verso una progressiva emersione a causa del sollevamento tettonico di tutta la regione. Tali fenomeni, nel Pleistocene, si sono variamente intrecciati con i vari cicli climatici e la conseguente variazione del livello marino (movimenti eustatici) connessi all’alternarsi di periodi glaciali freddi (in cui il livello si abbassava anche di 100 metri) e interglaciali caldi in cui il livello del mare risaliva bruscamente, a seguito dello scioglimento delle grandi calotte glaciali dell’emisfero boreale. La nostra zona subiva così gli effetti delle variazioni climatiche, da quelle continentali fredde a quelle più temperate e marittime, e delle conseguenti azioni di degradazione meteorica, specialmente per azione delle acque di ruscellamento superficiali. I terreni del substrato venivano così variamente erosi e i versanti si ricoprivano di coltri detritiche eluviali e colluviali. L’intero territorio veniva contemporaneamente modellato e inciso dai corsi d’acqua che, scendendo rapidamente verso il mare, vi hanno scavato valli brevi e di discreta pendenza.

La lunga e complessa interazione tra i caratteri litologici del substrato e i processi di modellamento morfologico, hanno dato origine al paesaggio molto vario che caratterizza la zona. Esso è caratteristico per i rilievi, dalle sommità piuttosto piatte e ampie, delimitati da versanti ripidi che si raccordano ai brevi e stretti fondovalle. La pendenza della stratificazione verso oriente produce il caratteristico motivo a “cuesta”, con le zone sommitali d’aspetto tabulare che degradano dolcemente verso l’Adriatico. In prossimità della costa, le colline si raccordano piuttosto bruscamente all’attuale linea di spiaggia, grazie ad alcuni gradini morfologici, separati da superfici terrazzate. Queste ultime rivelano le diverse fasi di innalzamento della zona per sollevamento tettonico.

 

ORTO BOTANICO: NOTE SUL CLIMA

Con l’Olocene (a partire da 10.000 anni ad oggi) il significativo miglioramento climatico permetteva lo sviluppo della copertura vegetale che è stata in gran parte eliminata dai disboscamenti di epoca storica e, dopo l’intervallo medioevale, con il moderno diffondersi della mezzadria.

Il clima di tipo submediterraneo e i terreni a matrice prevalentemente sabbiosa tendono ad accentuare il carattere asciutto della zona. Le acque superficiali infatti sono facilmente assorbite e raggiungono la falda idrica sotterranea che si stabilisce al passaggio tra i terreni sabbiosi e quelli argillosi del substrato pliocenico, ad una profondità di diverse decine di metri dalla superficie. Le sorgenti, ove presenti, sono così alimentate dalle precipitazioni stagionali.

Il clima, come si evidenzia dal climogramma, mostra una spiccata aridità nei mesi della tarda primavera e nel periodo estivo, poiché le precipitazioni si concentrano in autunno, nei mesi invernali e a inizio primavera. L’aridità, per quanto concerne gli effetti sulla vegetazione, è accentuata anche dall’elevata evapotraspirazione che caratterizza i mesi estivi a causa del brusco innalzarsi delle temperature. In generale il clima della zona, come per tutta la zona costiera-bassocollinare marchigiana, rientra nei tipi aridi (clima di tipo C1: da subumido a subarido secondo il climatologo C. W. Thornthwaite).

I cambiamenti climatici in atto stanno determinando da un lato un aumento delle temperature (per la nostra regione ci sono segnali di incremento delle temperature massima e minima), dall’altro una riduzione delle precipitazioni (ci sono evidenze di riduzione della precipitazione annuale, ma anche segnali di un trend crescente dell’intensità). Il perdurare di queste tendenze determinerà un aumento del carattere arido del clima con lento passaggio da un clima submediterraneo ad uno subtropicale.

Presentazione Orto Botanico